Emancipazione

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Con il termine emancipazione si intende il processo attraverso cui il singolo si libera da una condizione di oppressione o soggezione, da una posizione di subalternità e ottiene il riconoscimento del proprio valore e della propria soggettività. I processi di emancipazione hanno dimensioni individuali e collettive e storicamente sono stati segnati da grandi movimenti sociali a partire dalla modernità.

In Italia, la Legge 180 del 1978 segna un cambiamento radicale rispetto al passato per quanto riguarda i diritti delle persone che quotidianamente soffrono di problematiche legate alla salute mentale. I bisogni di emancipazione sono tutelati per legge attraverso gli strumenti messi in atto dai servizi sul territorio: borse lavoro e contatti con le cooperative sociali per l’inserimento lavorativo, accesso all’edilizia pubblica, iniziative di cura della dimensione affettiva e di socialità.

Storicamente l’emancipazione nasce come concetto in età moderna, soprattutto a partire dalla Rivoluzione Francese.

A partire dalla seconda metà dell’800 si svilupparono le lotte della classe operaia che portarono al riconoscimento di nuovi diritti civili (ad esempio il diritto di voto), economici  attraverso il riconoscimento di salari più dignitosi grazie alle rivendicazioni sindacali.

I movimenti per il riconoscimento del diritto di voto alle donne nascono nel Regno Unito nel 1869 con le cosiddette “suffragette”, ma solo a partire dal XX secolo esso viene riconosciuto per legge. Le rivendicazioni femminili portarono ad alla rappresentanza di donne negli organi politici, nel settore pubblico e nel privato.

Nel corso del Novecento l’intensa attività dei sindacati trovò una sua configurazione all’interno del codice civile, grazie al sostegno a livello politico dai movimenti progressisti.

Anche nel continente nordamericano si effettuarono lotte civile, in particolare nelle rivendicazioni dei movimenti black, che segnarono profondamente la cultura americana.

Il Novecento è segnato inoltre dalla lotta per la decolonizzazione, che porta alla nascita dei moderni Stati africani, e dalle rivendicazioni per i diritti delle persone omosessuali.

Per quanto riguarda il percorso basagliano, il concetto di emancipazione si misura in questo quadro di attenzione ai diritti delle persone e della diversità come valore.

Il concetto di emancipazione, come si è già detto, ha un ruolo molto importante perché sono proprio i servizi sul territorio a voler tutelare i bisogni di autonomia e indipendenza della persona svantaggiata attraverso supporti nell’accesso alla casa, nell’inserimento lavorativo e nella vita sociale.

Nel campo della salute mentale l’emancipazione economica gioca un ruolo fondamentale come primo passo verso l’indipendenza dal nucleo familiare. La situazione economica e la precarietà del lavoro impediscono a molti giovani di avere una propria autonomia. La possibilità di avere una casa propria comporta necessariamente un certo grado di responsabilità. A Trieste il servizio di facilitazione per l’accesso alla casa viene svolto dal SAR (Servizio di Abilitazione Residenze), in via de Pastrovich 1 al Padiglione M dell’ex OPP.

Per quanto riguarda l’emancipazione economica del nucleo familiare, i servizi sul territorio sono impegnati ad aiutare gli utenti attraverso le borse lavoro, i budget di salute e attraverso i contatti con gli enti di formazione convenzionati e le cooperative sociali.

Esiste poi un processo di emancipazione personale legato ai percorsi di aiuto e supporto psicologico. Lo sviluppo e la pratica delle abilità legate all’emancipazione ha una diretta conseguenza sul benessere della persona. I Centri di Salute Mentale attivano per gli assistiti iniziative di vario genere per favorire la loro socialità e la loro intersoggettività, quali gruppi terapeutici di ascolto e mutuo aiuto.