Angela Pianca
Nata a Treviso nel 1975, psicologa e anche volontaria presso il Centro di Salute Mentale di Barcola. Nel 1983 fonda il Velemir Teatro, che dal 1992 diverrà Accademia della Follia, e il Politecnico Centro Diurno Diffuso.
Negli anni 2000 è direttore del DIstretto Sanitario n. 3 a Trieste. Oggi in pensione, fa parte ancora del Consiglio di Amministrazione dell’Accademia della Follia.
Nel 2022 ha curato con Franco Rotelli “Accademia della follia". Un viaggio lungo trent’anni” edito dalla casa editrice mantovana Negretto Editore (collana Cause e Affetti diretta da Cinzia Migani), un saggio che comprende una serie di brani aventi autori diversi. Ogni autore ed ogni autrice presente ha collaborato con l’Accademia della Follia impegnandosi nel portare avanti il progetto teatrale e culturale fondato nel 1992 a Rimini da Claudio Misculin, Cinzia Quintiliani ed Angela Pianca. Il sottotitolo del volume recita infatti “Un viaggio lungo trent’anni” ed al suo interno si può percorrere la vorticosa strada intrapresa da coloro che hanno partecipato all’Accademia come concreta possibilità di ricerca nella quale il teatro è diventato terreno fertile e comune per presentare e preservare la diversità e la sua trasformazione.
I contenuti del libro sono variegati: pare di assistere ad una pièce quando si osserva da vicino l’indice verso il quale non si resta indifferenti perché i titoli dei capitoli e dei paragrafi incuriosiscono ed intrattengono oltre ad informare sull’argomento esposto. È, infatti, composto dal “Prologo” suddiviso in due articoli Io sono tu che mi fai (Salve Claudio Misculin) di Giuliano Scabia e Claudio Misculin e il Teatro della verità di Peppe Dell’Acqua; dall’“Introduzione” (Comproprietari di un’utopia) di Angela Pianca; dal Capitolo 1 “Da una vita malata alla malattia del teatro. Anni ‘70” (Ma era bello avere la democrazia a colazione di Franco Rotelli, Claudio Misculin: maestro di disalienazione del corpo di Angela Pianca); dal Capitolo 2 “Da vicino nessuno è normale. Anni ‘77/’80” (I soggetti? Narrarli di Franco Rotelli, Raccontarla per vivere. Prima sfida: esistere di Angela Pianca, Giovanni Spiga vagabondo delle stelle); dal Capitolo 3 “Matti di mestiere e attori per vocazione. Anni ‘85/87” (Riuscirete voi spettatori a distinguere sul palco il matto dall’attore? di Angela Pianca, Matti di mestiere e attori per vocazione, La Blaue Karawane in Germania e la Caravana Azul in Spagna, Tagliare ancora la testa al re di Franco Rotelli, La formazione e la Scuola: Velemir Dugina, Teatro e diversità: momenti di azione e riflessione teatrale. Il Convegno, La Collina, l'Impresa sociale e Il Progetto 89, Mattjakovskij, la consacrazione); dal Capitolo 4 “Tecnica + Follia = Arte. Il metodo” (Una storia speciale di Franco Rotelli, Dall'eccezione al metodo delle eccezioni di Angela Pianca); dal Capitolo 5 “Accademia della Follia. Noi siamo gli errori che permettono la vostra intelligenza. Anni ‘90” (L'Istituzione inventata di Franco Rotelli, L'Accademia della Follia. Noi siamo gli errori che permettono la vostra intelligenza di Angela Pianca, Claudio Misculin. L’artista, il genio, l’uomo. Un amico di Rita Giannini); dal Capitolo 6 “Io sono tu che mi fai. Dal 2000 ad oggi” (Per un'impresa sociale di Franco Rotelli, Accademia della Follia, istituzione inventata nell'impresa sociale di Angela Pianca, Pezzi di vita. Pezzi di amore di Fabrizio Lazzaretti, La Casa Rossa, detta la Comunarda, Il Brasile di Mister Blu di Cinzia Quintiliani e Carmen Palumbo, Le geografie corporee: dello spazio, delle emozioni e della danza di Ana Dalbello, Non vuoi non puoi di Giancarlo Majorino, Oggi per domani di Angela Pianca, Il cantico dei matti di Bianca D’Aponte e Claudio Misculin); dall’Epilogo “Io sono Dio e non voglio guarire” di Claudio Misculin, da “Le tesi dell’Accademia della Follia” a cura di Giancarlo Majorino, Giuliano Spazzali, Giuseppe D'Arrigo, Donata Roma, Alberto Visini, Claudio Misculin, Angela Pianca, Cinzia Quintiliani; da “Teatrografia” (elenco delle produzioni teatrali dal 1978 con “Prometeo: storia di potere e ribellione” diretto da Maurizio Soldà al 2022 con “Noi sappiamo i nomi, in viaggio con Pier Paolo Pasolini” diretto da Antonella Carlucci e Sarah Taylor); chiude “1.000 nomi”, elenco dei nomi di mille persone che hanno camminato assieme all’Accademia.
“Dentro al cerchio magico del nostro teatro accogliamo i folli, grattiamo le incrostazioni manicomiali dei corpi e sotto i ghigni fissi ritroviamo le facce, raccogliamo storie, lettere, testimonianze, poesie e tutto questo lo mettiamo in scena. […] Claudio Misculin con la sua Accademia della Follia è stato il più grande affabulatore della rivoluzione basagliana. Per quarant'anni in ogni intervento, in ogni intreccio e azione scenica, in tutti gli spettacoli ha narrato questa storia. Con parole sue o prestate da autori diversi. Non senza carnosi attriti, con lieve e forte disperazione.” – dall’Introduzione di Angela Pianca