Infermiere

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L'infermiere è il professionista, che si affianca al medico e agli altri operatori socio-sanitari, responsabile della pianificazione del processo assistenziale, l'attività terapeutica, palliativa, riabilitativa, educativa e preventiva rivolta all'individuo, alla comunità o alla popolazione, al fine di recuperare uno stato di salute adeguato e/o di prevenire l'insorgenza di alterazioni morfo-funzionali.

Il concetto di professione infermieristica si basa sul possesso di competenza teorico-tecnica esclusiva, responsabilità ed etica deontologica. Il codice deontologico dell'infermiere è rigido nell'assicurare fedeltà e lealtà del professionista infermiere verso la società e rappresenta il vero segno distintivo tra un'occupazione e una professione qual è quella dell'infermiere.

Le regole etiche, oltre a essere indicate dallo Stato e dalla normativa giuridica, sono rappresentate dal comportamento deontologico che viene stabilito dalla professione stessa, basato sul sapere, saper essere e saper fare (codice deontologico dell'infermiere).

L'agire professionale è basato su evidenze scientifiche (EBN) motivo per cui si dispone l'obbligo di accreditamento e aggiornamento professionale continuo (ECM).

L'infermiere svolge la sua attività in équipe a fianco delle altre professioni sanitarie e si avvale del supporto dell'operatore socio sanitario (O.S.S.) attribuendogli compiti ad alta standardizzazione e bassa discrezionalità previsti dal mansionario di tale figura tecnica.

Secondo un rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, gli infermieri rappresentano il 59% della forza lavoro nel settore sanitario, di cui globalmente il 90% rappresentato dalle donne; ma con significative variazioni a seconda della regione che si considera: in Africa ad esempio il rapporto donne-uomini è di 3:1.

Nel Medioevo e fino all'età moderna, l'assistenza infermieristica è generalmente erogata da religiosi. Tra gli esempi più famosi si menziona Caterina da Siena (facente parte del terzo ordine domenicano), che nel XIV secolo in Italia curava i malati di peste, mettendo in alcuni casi a repentaglio la sua vita per assisterli.

Le rivoluzioni e le epidemie, negli Stati Uniti d'America, portarono a un'espansione del ruolo infermieristico nel XVIII secolo. I problemi correlati ai bisogni di assistenza erano legati a motivi igienico-sanitari e ai bassi standard di vita.

Il calo di mortalità iniziato nel XVIII secolo diventa più marcato nel XIX secolo. I motivi per i quali si muore meno sono riconducibili a due: il primo è un sostanziale aumento delle condizioni di vita, il secondo motivo riguarda i frutti della rivoluzione scientifica che si incominciano a vedere dal decennio 1870-80.

Nel 1853 a Napoli viene fondata la prima scuola per infermieri.

In Italia, dopo la seconda metà dell'Ottocento, con l'Unità d'Italia e il pensiero comune dei cittadini, che guarda la salute come competenza statale, comporta che si generassero riforme e leggi atti alla creazione dei primi sistemi di tutela sanitaria e sociale del Regno d'Italia. Con la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861, "l'azione sanitaria dello stato è limitata alla difesa della salute della popolazione da cause morbose esterne, prevedendo unicamente la profilassi delle malattie infettive affidata ai prefetti, con l'assistenza sanitaria lasciata alla forma umanitaria o religiosa. In molte regioni sono presenti i medici dei poveri con il compito di curare gratuitamente coloro che sono iscritti in apposite liste, dette di povertà.”

Nel XIX secolo nacquero numerose congregazioni religiose che, oltre all'insegnamento, fondarono ospedali e organizzazioni di assistenza ai malati a domicilio, nonostante la normativa ecclesiastica ancora imponesse alle religiose di non assistere nessuno presso le proprie abitazioni, oltre a escludere le donne incinte e i malati di sesso maschile. "Le suore infermiere, in nome della loro missione, spesso disattendevano queste disposizioni, non negando il loro aiuto ai sofferenti e aprendo continue discussioni con l'istituzione ecclesiastica, come testimonia l'inchiesta generale avviata dalla Sacra Congregazione dei Religiosi nel 1909 in tutto il mondo cattolico, in seguito alle molte proteste per la prassi consolidata delle religiose a prestare assistenza infermieristica, sia a domicilio che negli ospedali, anche agli uomini. Le suore, consapevoli dell'esigenza di una preparazione professionale, ottennero anche da Pio X nel 1905 la possibilità di fondare una scuola professionale per infermiere.”

Più recentemente, nel XX secolo, gli anni settanta vengono considerati anni di maggior sviluppo tecnologico, in cui il mondo sanitario vive l'invasione tecnologica più importante della propria storia recente. Con l'avvento delle nuove tecnologie, si sviluppano numerose specializzazioni mediche e numerose tecniche curative; tuttavia, la professione infermieristica che vive questo momento si specializza e focalizza la propria attenzione più sull'avvento tecnologico piuttosto che porre attenzione sulle conseguenti modificazioni dei bisogni di assistenza infermieristica delle persone.