Comunità San Benedetto al Porto

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Voluta nel 1970 da un gruppo creatosi attorno a don Andrea Gallo, la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova si occupa di problematiche relative a dipendenze, carcere, diritti dei migranti. Partendo dal primo gruppo e poi via via allargandosi ai contesti sociali di riferimento, l’obiettivo delle iniziative è quello di riconnettere il soggetto con il suo territorio, sviluppando la consapevolezza di accogliere, mettendo in crisi i modelli e le regole sociali normalmente acquisiti, disattesi ma dati per scontati. Questo particolare approccio (che trova nei suoi rivoli teorico/pratici fecondi riferimenti nella Scuola di Francoforte e poi in Michel Foucault, Erving Goffman, Georg Simmel, Paulo Freire, Franco Basaglia, Don Milani, Don Bosco e in generale in tutta la scuola fenomenologica) si ispessisce in prassi che spingono il soggetto ad intervenire attivamente nel contesto sociale. Le attività della comunità da sempre sono rivolte e praticate verso l’esterno, nei confronti dei quartieri e dei cittadini. Al di là della loro matrice culturale, ludica, ricreativa, lavorativa, esse connettono le comunità con i territori di appartenenza: le strutture residenziali non sono intese e percepite dunque come luoghi chiusi in loro stessi ma profondamente radicati e connessi alle città. Non una comunità nel territorio, ma una comunità-territorio, che diviene il luogo ideale dove il soggetto può sperimentare un nuovo approccio di integrazione e sviluppo di relazioni.