Scuola materna nel manicomio in trasformazione
Tra gli anni 1973 e 1974 all’interno dell’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Trieste viene aperto in via sperimentale un asilo autogestito dal nome “Arcobaleno”. L’asilo porta lo stesso nome del gruppo d’arte creato da Ugo Guarino.
L’asilo nasce soprattutto perché nel corso del 1973 alcune lavoratrici arrivate da poco a Trieste diventano madri. Viene gestito in maniera assembleare, nel senso che le persone interessate sono protagoniste nelle decisioni, nella gestione e conduzione delle attività. Inoltre il progetto dell’asilo si colloca nel clima di destrutturazione istituzionale di quegli anni. Il bambino viene visto come soggetto peculiare, come attore sociale e soggetto di diritti tanto quanto qualsiasi altra persona considerata normale o matta.
Lo spazio dell’asilo viene abitato, vissuto e fatto proprio dai bambini e dalle persone che lo attraversano, e un ruolo importante viene riservato alla dimensione del gioco come aspetto fondamentale nella vita e nel processo di crescita del bambino. Il gioco aiuta a sviluppare la capacità di regolare i propri comportamenti ed emozioni nello scambio di interazioni sociali.
L’asilo viene chiuso nel marzo del 1974 da un’interrogazione dell’MSI al consiglio di quartiere, a causa di un gabinetto non a norma.