Jacques Lacan
Jacques Lacan (Parigi, 13 aprile 1901 – Parigi, 9 settembre 1981) è stato uno psicoanalista, psichiatra e filosofo francese.
Figura importante e controversa all'interno del movimento psicanalitico, Lacan fu una delle personalità di spicco della corrente filosofico-antropologica strutturalista e post-strutturalista tra la fine degli anni cinquanta ed i primissimi anni ottanta, assieme a pensatori come Claude Lévi-Strauss, Michel Foucault, Louis Althusser, Roland Barthes, Pierre Klossowski e Gilles Deleuze. Le sue idee innovative e non sempre condivise hanno esercitato una considerevole influenza sul successivo sviluppo della clinica psicoanalitica, della linguistica, della teoria critica, della critica cinematografica e, più in generale, della filosofia europea del XX secolo.
Lacan mette in primo piano il rapporto tra l'inconscio e il godimento. Col termine godimento si riferisce al processo per il quale gli esseri umani sono attraversati dalla pulsione. Ma la pulsione è muta. Parla tramite i significanti.
Lacan ha tramutato in logica le modalità di funzionamento dell'inconscio. L'inconscio "è strutturato come un linguaggio" significa che l'inconscio è come una rete che funziona secondo una logica, anche se non è quella dell'io cosciente. In questa rete circola il godimento.
Il linguaggio, combinatoria non solo verbale di elementi discreti, manca di un elemento, quello che potrebbe dargli senso, ed è questo il trauma, per ogni essere umano: l'incontro con questo sapere bucato.
Lacan riconosce a Marx di avere intuito meglio di Freud il sintomo analitico. Il plusvalore non si sostiene che sulla base del più di godere (di qualcuno su qualcun altro), ergo, per Lacan, gli oggetti del capitalismo sono tutti fasulli.
Il soggetto della psicoanalisi è il soggetto della scienza. Non c'è psicoanalisi senza scienza moderna, ma mentre la scienza non si occupa del soggetto, puro riferimento simbolico, svuotato di ogni rappresentazione, errore soggettivo, la psicoanalisi si occupa proprio di esso.
È solo grazie al metodo scientifico che è possibile una trasmissione della psicoanalisi. Il sapere è reso letterale attraverso la matematizzazione. Il matema riveste un'importanza notevole nella teoria analitica e il suo uso è uno degli aspetti più originali della teoria e della clinica lacaniane.
Lacan utilizza un metodo che è quello di ricorrere a due strategie. La prima è quella di ritornare ai testi di Freud, approfondire ostinatamente soprattutto i suoi casi clinici: Dora, L'uomo dei topi, Il piccolo Hans, L'uomo dei lupi e così via. La seconda strategia è di leggere l'inconscio (essendo omogeneo al sapere, poiché anch'esso ha struttura di linguaggio) attraverso altri saperi: la linguistica, la filosofia, l'antropologia e la topologia.
Lacan prende, ogni volta, Freud "e poi gli manda un laser di traverso (...) che non viene mai dalla psicoanalisi", secondo le parole di Antonio Di Ciaccia. Ad esempio è proprio tramite il laser della linguistica di Ferdinand de Saussure e Roman Jakobson che Lacan scopre la struttura di linguaggio delle formazioni dell'inconscio.
Il trauma per Lacan non è il sesso, ma il linguaggio. Il linguaggio manca di un significante. Gli esseri umani, tutti, anche quelli che non parlano, sono traumatizzati dall'incontro con il linguaggio. L'inconscio è un linguaggio, senza codice.