Differenze tra le versioni di "Réseau internazionale di alternativa alla psichiatria del 1977 a Trieste"

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Il “Réseau internazionale di alternativa alla psichiatria” nasce nel 1975 a Bruxelles come gruppo che raccoglie le esperienze che si stanno sviluppando in Europa e nel mondo per costruire una critica radicale delle [[Istituzione|istituzioni totali]], per il diritto alla cura e alla salute. Il secondo incontro del Réseau si svolge nel 1976 a Parigi.  
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Il “Réseau internazionale di alternativa alla psichiatria” nasce nel 1975 a Bruxelles come gruppo che raccoglie le esperienze che si stanno sviluppando in Europa e nel mondo per costruire una critica radicale delle istituzioni totali, per il diritto alla cura e alla salute. Il secondo incontro del Réseau si svolge nel 1976 a Parigi.
  
Nel settembre 1977, nel comprensorio dell’ospedale psichiatrico di Trieste, si svolge il terzo incontro della rete intitolato “[[Il circuito del controllo]]” a cui partecipano circa quattromila persone. Il convegno di Trieste si focalizza su tre temi: i sistemi di controllo della marginalità e della [[devianza]]; l’architettura della sorveglianza; e il rapporto tra mass-media e psichiatria. I temi vengono poi allargati ai problemi dei rapporti fra psichiatria e amministrazione, all’esperienza sindacale in ambito psichiatrico con interventi di sindacalisti, artisti, militanti, psichiatri provenienti da tutto il mondo, per affrontare i mille aspetti del problema dell’alternativa in generale, dai nidi di infanzia, nelle pratiche femministe, come anche nei problemi posti dalle metodologie della ricerca medica e farmacologica.  
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Nel settembre 1977, nel comprensorio dell’ospedale psichiatrico di Trieste, si svolge il terzo incontro della rete intitolato “Il circuito del controllo” a cui partecipano circa quattromila persone.
  
Il convegno ospita una serie di mostre con murales, pannelli e manifesti, oltre a quella dedicata a “[[I testimoni]]” di [[Ugo Guarino]], proiezioni cinematografiche tra cui i documentari di [[Fred Wiseman]] e spettacoli teatrali tra cui un lavoro di [[Dario Fo e Franca Rame]].
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Il convegno di Trieste si focalizza su tre temi: i sistemi di controllo della marginalità e della devianza; l’architettura della sorveglianza; e il rapporto tra mass-media e psichiatria. I temi vengono poi allargati ai problemi dei rapporti fra psichiatria e amministrazione, all’esperienza sindacale in ambito psichiatrico con interventi di sindacalisti, artisti, militanti, psichiatri provenienti da tutto il mondo, per affrontare i mille aspetti del problema dell’alternativa in generale, dai nidi di infanzia, nelle pratiche femministe, come anche nei problemi posti dalle metodologie della ricerca medica e farmacologica.  
  
La lotta clinica, affermano le giornate del “Réseau”, deve andare di pari passo con una lotta sociale, combattendo i problemi di alienazione ed emarginazione alimentati dalla società contemporanea. La critica deve avvenire sia nel campo della cura, sia a livello culturale - per esempio nei mezzi di informazione - come anche sociale e politico, attraverso l’individuazione e smontaggio dei meccanismi economici e giuridici che permettono le pratiche di psichiatrizzazione disumane e repressive. Il “Réseau” coinvolge forze sociali e politiche, tra cui i movimenti dell’[[autonomia organizzata]], oltre che operatori della salute mentale e nel contesto italiano degli anni Settanta è accompagnato da momenti di tensione e conflittualità durante le giornate del convegno.  
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Il convegno ospita una serie di mostre con murales, pannelli e manifesti, oltre a quella dedicata a “I testimoni” di Ugo Guarino, proiezioni cinematografiche tra cui i documentari di Fred Wiseman e spettacoli teatrali tra cui un lavoro di Dario Fo e Franca Rame.
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La lotta clinica, affermano le giornate del “Réseau”, deve andare di pari passo con una lotta sociale, combattendo i problemi di alienazione ed emarginazione alimentati dalla società contemporanea. La critica deve avvenire sia nel campo della cura, sia a livello culturale -per esempio nei mezzi di informazione - come anche sociale e politico, attraverso l’individuazione e smontaggio dei meccanismi economici e giuridici che permettono le pratiche di psichiatrizzazione disumane e repressive.  
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Il “Réseau” coinvolge forze sociali e politiche, tra cui i movimenti dell’autonomia organizzata, oltre che operatori della salute mentale e nel contesto italiano degli anni Settanta è accompagnato da momenti di tensione e conflittualità durante le giornate del convegno. Il Réseau si incontrerà negli anni successivi in varie parti d’Europa e dell’America Latina e, in particolare, nel 1984 di nuovo in Italia, a Roma.
  
Il "Réseau" si incontrerà negli anni successivi in varie parti d’Europa e dell’America Latina e, in particolare, di nuovo in Italia nell'[[Réseau internazionale di alternativa alla psichiatria del 1984 a Roma|incontro di Roma]] del 1984.
 
  
  

Versione attuale delle 13:01, 23 ott 2023

Il “Réseau internazionale di alternativa alla psichiatria” nasce nel 1975 a Bruxelles come gruppo che raccoglie le esperienze che si stanno sviluppando in Europa e nel mondo per costruire una critica radicale delle istituzioni totali, per il diritto alla cura e alla salute. Il secondo incontro del Réseau si svolge nel 1976 a Parigi.

Nel settembre 1977, nel comprensorio dell’ospedale psichiatrico di Trieste, si svolge il terzo incontro della rete intitolato “Il circuito del controllo” a cui partecipano circa quattromila persone.

Il convegno di Trieste si focalizza su tre temi: i sistemi di controllo della marginalità e della devianza; l’architettura della sorveglianza; e il rapporto tra mass-media e psichiatria. I temi vengono poi allargati ai problemi dei rapporti fra psichiatria e amministrazione, all’esperienza sindacale in ambito psichiatrico con interventi di sindacalisti, artisti, militanti, psichiatri provenienti da tutto il mondo, per affrontare i mille aspetti del problema dell’alternativa in generale, dai nidi di infanzia, nelle pratiche femministe, come anche nei problemi posti dalle metodologie della ricerca medica e farmacologica.

Il convegno ospita una serie di mostre con murales, pannelli e manifesti, oltre a quella dedicata a “I testimoni” di Ugo Guarino, proiezioni cinematografiche tra cui i documentari di Fred Wiseman e spettacoli teatrali tra cui un lavoro di Dario Fo e Franca Rame.

La lotta clinica, affermano le giornate del “Réseau”, deve andare di pari passo con una lotta sociale, combattendo i problemi di alienazione ed emarginazione alimentati dalla società contemporanea. La critica deve avvenire sia nel campo della cura, sia a livello culturale -per esempio nei mezzi di informazione - come anche sociale e politico, attraverso l’individuazione e smontaggio dei meccanismi economici e giuridici che permettono le pratiche di psichiatrizzazione disumane e repressive.

Il “Réseau” coinvolge forze sociali e politiche, tra cui i movimenti dell’autonomia organizzata, oltre che operatori della salute mentale e nel contesto italiano degli anni Settanta è accompagnato da momenti di tensione e conflittualità durante le giornate del convegno. Il Réseau si incontrerà negli anni successivi in varie parti d’Europa e dell’America Latina e, in particolare, nel 1984 di nuovo in Italia, a Roma.




Bibliografia

AA. VV., Il circuito del controllo dal manicomio al decentramento psichiatrico, Atti e documento del "Réseau" di alternativa alla psichiatria (allegati n.1-3 Trieste 13/18 settembre 1977), Cooperativa libraria - centro culturale