Differenze tra le versioni di "Hrayr Terzian"
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Figlio di armeni rifugiati in Etiopia durante la Prima guerra mondiale, arrivato in Italia si laureò a Padova nel 1948. Iniziò poi a frequentare la clinica neurologica diretta da uno dei maggiori neurologi dell’epoca, Giovanni Battista Belloni. | Figlio di armeni rifugiati in Etiopia durante la Prima guerra mondiale, arrivato in Italia si laureò a Padova nel 1948. Iniziò poi a frequentare la clinica neurologica diretta da uno dei maggiori neurologi dell’epoca, Giovanni Battista Belloni. | ||
− | La sua preparazione scientifica si arricchì a Londra nel reparto neurologico del National Hospital, | + | La sua preparazione scientifica si arricchì a Londra nel reparto neurologico del National Hospital, poi a Marsiglia apprese le frontiere più avanzate della neurofisiologia mondiale. La sua carriera universitaria iniziò a Padova come assistente, poi come professore a Cagliari nel 1966 per approdare a Verona nel 1970. |
− | Attento agli aspetti sociali e politici della pratica medica, fondamentale fu il suo incontro con Franco Basaglia con il quale lavorò per la riforma psichiatrica poi concretizzatasi nella Legge 180. Come Basaglia è stato un grande lettore delle pratiche filosofiche francesi che si occupavano di esistenzialismo e di valorizzazione dell’uomo, e poco a poco abbracciò – con un vigore che non gli venne mai meno – l’amore per | + | Attento agli aspetti sociali e politici della pratica medica, fondamentale fu il suo incontro con Franco Basaglia con il quale lavorò per la riforma psichiatrica poi concretizzatasi nella Legge 180. Come Basaglia è stato un grande lettore delle pratiche filosofiche francesi che si occupavano di esistenzialismo e di valorizzazione dell’uomo, e poco a poco abbracciò – con un vigore che non gli venne mai meno – l’amore per le persone con disturbi psichici. Ciò gli permise di capire il valore ancillare delle scienze esatte ufficiali, sulle quali si era formato, rispetto ai valori propugnati dai movimenti filosofici di orientamento fenomenologico orientati alla comprensione dell’uomo e soprattutto della gente comune, nel rispetto del disagio psichico non come disvalore ma come possibile accadimento nel corso della vita delle persone. |
− | + | Nel 1982 divenne rettore dell’Università di Verona: la sua idea di ricerca e progresso significò il successo del neonato ateneo. Terzian credeva nel ruolo centrale dell’università come luogo di elaborazione e sviluppo di una coscienza critica da parte degli studenti, una comunità dove si creano le basi del progresso culturale, sociale e scientifico. | |
Fu molto amico di Giulio Maccaccaro, medico, direttore della rivista “Sapere”, e attivo nella lotta etica contro la discriminazione dei malati. Assieme ad altri noti neurologi, dette vita alla fortunata miscellanea veneziana, L’archivio della follia: il manicomio di San Servolo e la nascita di una fondazione: antologia di testi e documenti, 1980, dove furono pubblicati saggi scientifici di grande valore di neurobiologia ma anche sulla presa di coscienza dell’emarginazione dei malati psichiatrici. | Fu molto amico di Giulio Maccaccaro, medico, direttore della rivista “Sapere”, e attivo nella lotta etica contro la discriminazione dei malati. Assieme ad altri noti neurologi, dette vita alla fortunata miscellanea veneziana, L’archivio della follia: il manicomio di San Servolo e la nascita di una fondazione: antologia di testi e documenti, 1980, dove furono pubblicati saggi scientifici di grande valore di neurobiologia ma anche sulla presa di coscienza dell’emarginazione dei malati psichiatrici. | ||
Tra i testi a lui dedicati ricordiamo: Nicola Rizzuto, Ricordo di H. Terzian, in “Annali dell’Università di Verona”, 1989-1990, pp. 201-204; Omaggio a Hrayr Terzian 1988-1998, a cura di Giuseppe Ferrari e Emanuela Boscariol, Verona, Azienda ospedaliera di Verona, 1998; Giuseppe Ferrari, Terzian Hrayr, in Dizionario biografico dei Veronesi (secolo XX), a cura di G. F. Viviani, Verona 2006, pp. 804-805. | Tra i testi a lui dedicati ricordiamo: Nicola Rizzuto, Ricordo di H. Terzian, in “Annali dell’Università di Verona”, 1989-1990, pp. 201-204; Omaggio a Hrayr Terzian 1988-1998, a cura di Giuseppe Ferrari e Emanuela Boscariol, Verona, Azienda ospedaliera di Verona, 1998; Giuseppe Ferrari, Terzian Hrayr, in Dizionario biografico dei Veronesi (secolo XX), a cura di G. F. Viviani, Verona 2006, pp. 804-805. |
Versione attuale delle 11:58, 23 ott 2023
Hrayr Terzian (Addis Abeba 1925-Verona 1988), medico e neurologo, è noto in tutto il mondo scientifico per aver scoperto una encefalopatia post-traumatica (sindrome di Terzian-Dalle Ore).
Figlio di armeni rifugiati in Etiopia durante la Prima guerra mondiale, arrivato in Italia si laureò a Padova nel 1948. Iniziò poi a frequentare la clinica neurologica diretta da uno dei maggiori neurologi dell’epoca, Giovanni Battista Belloni.
La sua preparazione scientifica si arricchì a Londra nel reparto neurologico del National Hospital, poi a Marsiglia apprese le frontiere più avanzate della neurofisiologia mondiale. La sua carriera universitaria iniziò a Padova come assistente, poi come professore a Cagliari nel 1966 per approdare a Verona nel 1970.
Attento agli aspetti sociali e politici della pratica medica, fondamentale fu il suo incontro con Franco Basaglia con il quale lavorò per la riforma psichiatrica poi concretizzatasi nella Legge 180. Come Basaglia è stato un grande lettore delle pratiche filosofiche francesi che si occupavano di esistenzialismo e di valorizzazione dell’uomo, e poco a poco abbracciò – con un vigore che non gli venne mai meno – l’amore per le persone con disturbi psichici. Ciò gli permise di capire il valore ancillare delle scienze esatte ufficiali, sulle quali si era formato, rispetto ai valori propugnati dai movimenti filosofici di orientamento fenomenologico orientati alla comprensione dell’uomo e soprattutto della gente comune, nel rispetto del disagio psichico non come disvalore ma come possibile accadimento nel corso della vita delle persone.
Nel 1982 divenne rettore dell’Università di Verona: la sua idea di ricerca e progresso significò il successo del neonato ateneo. Terzian credeva nel ruolo centrale dell’università come luogo di elaborazione e sviluppo di una coscienza critica da parte degli studenti, una comunità dove si creano le basi del progresso culturale, sociale e scientifico.
Fu molto amico di Giulio Maccaccaro, medico, direttore della rivista “Sapere”, e attivo nella lotta etica contro la discriminazione dei malati. Assieme ad altri noti neurologi, dette vita alla fortunata miscellanea veneziana, L’archivio della follia: il manicomio di San Servolo e la nascita di una fondazione: antologia di testi e documenti, 1980, dove furono pubblicati saggi scientifici di grande valore di neurobiologia ma anche sulla presa di coscienza dell’emarginazione dei malati psichiatrici.
Tra i testi a lui dedicati ricordiamo: Nicola Rizzuto, Ricordo di H. Terzian, in “Annali dell’Università di Verona”, 1989-1990, pp. 201-204; Omaggio a Hrayr Terzian 1988-1998, a cura di Giuseppe Ferrari e Emanuela Boscariol, Verona, Azienda ospedaliera di Verona, 1998; Giuseppe Ferrari, Terzian Hrayr, in Dizionario biografico dei Veronesi (secolo XX), a cura di G. F. Viviani, Verona 2006, pp. 804-805.