Differenze tra le versioni di "Centro di Salute Mentale della Maddalena"
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Il Centro di Salute Mentale della Maddalena si trova in via del Molino a Vento 123 a Trieste e afferisce al [[Distretti sanitari di Trieste|Distretto Sanitario]] n. 2. | Il Centro di Salute Mentale della Maddalena si trova in via del Molino a Vento 123 a Trieste e afferisce al [[Distretti sanitari di Trieste|Distretto Sanitario]] n. 2. | ||
Il Distretto Sanitario n. 2 ha un bacino d’utenza di 56.582 abitanti e serve un'area urbana coincidente con parte del territorio del comune di Trieste, comprendendo da un lato il centro storico, con Città Vecchia, le Rive, il Borgo Teresiano, il colle di San Vito; dall'altro la zona di viale Campi Elisi e il rione di San Giacomo - Ponziana, con vasti agglomerati di case popolari. Il Centro di Salute Mentale della Maddalena offre prestazioni, interventi e programmi per gli utenti e i loro familiari, è attivo sulle ventiquattro ore, con sei posti letto per l’ospitalità diurna e notturna; svolge attività di emergenza e urgenza, attività ambulatoriali, day hospital e centro diurno, accogliendo domande molto diversificate e svolgendo molte attività domiciliari. | Il Distretto Sanitario n. 2 ha un bacino d’utenza di 56.582 abitanti e serve un'area urbana coincidente con parte del territorio del comune di Trieste, comprendendo da un lato il centro storico, con Città Vecchia, le Rive, il Borgo Teresiano, il colle di San Vito; dall'altro la zona di viale Campi Elisi e il rione di San Giacomo - Ponziana, con vasti agglomerati di case popolari. Il Centro di Salute Mentale della Maddalena offre prestazioni, interventi e programmi per gli utenti e i loro familiari, è attivo sulle ventiquattro ore, con sei posti letto per l’ospitalità diurna e notturna; svolge attività di emergenza e urgenza, attività ambulatoriali, day hospital e centro diurno, accogliendo domande molto diversificate e svolgendo molte attività domiciliari. | ||
− | Ha sede in una palazzina a tre piani sorta negli ultimi anni del 1800 su progetto dell’arch. Enrico Nordio nei luoghi in cui vi era un tempo l’ospedale | + | Ha sede in una palazzina a tre piani sorta negli ultimi anni del 1800 su progetto dell’arch. Enrico Nordio nei luoghi in cui vi era un tempo l’ospedale infettivi della Maddalena. |
Il vecchio ospedale per i lungodegenti con la palazzina dedicata ai pazienti affetti da tubercolosi era inserito in un verde fatto di alberi alti e secolari di cui oggi resta in piedi solo la palazzina rossa destinata alla direzione dell’ospedale e che dà sulla via Molino a Vento. Restano originali solo le mura esterne mentre l’interno è stato totalmente demolito e nessun soffitto, nessuna sala, nessun particolare è rimasto a ricordare la storia del luogo. | Il vecchio ospedale per i lungodegenti con la palazzina dedicata ai pazienti affetti da tubercolosi era inserito in un verde fatto di alberi alti e secolari di cui oggi resta in piedi solo la palazzina rossa destinata alla direzione dell’ospedale e che dà sulla via Molino a Vento. Restano originali solo le mura esterne mentre l’interno è stato totalmente demolito e nessun soffitto, nessuna sala, nessun particolare è rimasto a ricordare la storia del luogo. | ||
Nel 1994 la Giunta Regionale avvia la riorganizzazione della rete ospedaliera triestina e si comincia a discutere dell’area dell’Ospedale della Maddalena che presto diverrà libera. Nel 1997 viene approvato il nuovo Piano Regolatore senza prendere in considerazione questa area, ma appena un anno dopo l’Azienda Sanitaria chiede di definire il riuso del comprensorio tramite un accordo di programma, che diviene tout court variante al Piano Regolatore. Purtroppo nel 2008 il piccolo bosco con alberi alti e vecchissimi viene raso al suolo dalle motoseghe. Gli alberi, si sa, contrastano con “l’alta densità edilizia". Il restauro del Centro di Salute Mentale della Maddalena è stato curato da Antonio Villas, secondo i parametri da lui ideati di “[[habitat sociale]]”. Le scuole, gli ospedali, i centri di salute sono solitamente progettati come “anti-luoghi”, dove vengono negati i bisogni di relazione e socialità di chi li frequenta. Si tratta quindi di immaginarli diversamente, in modo da venire incontro ai bisogni e alle aspettative delle persone. | Nel 1994 la Giunta Regionale avvia la riorganizzazione della rete ospedaliera triestina e si comincia a discutere dell’area dell’Ospedale della Maddalena che presto diverrà libera. Nel 1997 viene approvato il nuovo Piano Regolatore senza prendere in considerazione questa area, ma appena un anno dopo l’Azienda Sanitaria chiede di definire il riuso del comprensorio tramite un accordo di programma, che diviene tout court variante al Piano Regolatore. Purtroppo nel 2008 il piccolo bosco con alberi alti e vecchissimi viene raso al suolo dalle motoseghe. Gli alberi, si sa, contrastano con “l’alta densità edilizia". Il restauro del Centro di Salute Mentale della Maddalena è stato curato da Antonio Villas, secondo i parametri da lui ideati di “[[habitat sociale]]”. Le scuole, gli ospedali, i centri di salute sono solitamente progettati come “anti-luoghi”, dove vengono negati i bisogni di relazione e socialità di chi li frequenta. Si tratta quindi di immaginarli diversamente, in modo da venire incontro ai bisogni e alle aspettative delle persone. |
Versione delle 11:31, 21 feb 2023
Il Centro di Salute Mentale della Maddalena si trova in via del Molino a Vento 123 a Trieste e afferisce al Distretto Sanitario n. 2. Il Distretto Sanitario n. 2 ha un bacino d’utenza di 56.582 abitanti e serve un'area urbana coincidente con parte del territorio del comune di Trieste, comprendendo da un lato il centro storico, con Città Vecchia, le Rive, il Borgo Teresiano, il colle di San Vito; dall'altro la zona di viale Campi Elisi e il rione di San Giacomo - Ponziana, con vasti agglomerati di case popolari. Il Centro di Salute Mentale della Maddalena offre prestazioni, interventi e programmi per gli utenti e i loro familiari, è attivo sulle ventiquattro ore, con sei posti letto per l’ospitalità diurna e notturna; svolge attività di emergenza e urgenza, attività ambulatoriali, day hospital e centro diurno, accogliendo domande molto diversificate e svolgendo molte attività domiciliari. Ha sede in una palazzina a tre piani sorta negli ultimi anni del 1800 su progetto dell’arch. Enrico Nordio nei luoghi in cui vi era un tempo l’ospedale infettivi della Maddalena.
Il vecchio ospedale per i lungodegenti con la palazzina dedicata ai pazienti affetti da tubercolosi era inserito in un verde fatto di alberi alti e secolari di cui oggi resta in piedi solo la palazzina rossa destinata alla direzione dell’ospedale e che dà sulla via Molino a Vento. Restano originali solo le mura esterne mentre l’interno è stato totalmente demolito e nessun soffitto, nessuna sala, nessun particolare è rimasto a ricordare la storia del luogo.
Nel 1994 la Giunta Regionale avvia la riorganizzazione della rete ospedaliera triestina e si comincia a discutere dell’area dell’Ospedale della Maddalena che presto diverrà libera. Nel 1997 viene approvato il nuovo Piano Regolatore senza prendere in considerazione questa area, ma appena un anno dopo l’Azienda Sanitaria chiede di definire il riuso del comprensorio tramite un accordo di programma, che diviene tout court variante al Piano Regolatore. Purtroppo nel 2008 il piccolo bosco con alberi alti e vecchissimi viene raso al suolo dalle motoseghe. Gli alberi, si sa, contrastano con “l’alta densità edilizia". Il restauro del Centro di Salute Mentale della Maddalena è stato curato da Antonio Villas, secondo i parametri da lui ideati di “habitat sociale”. Le scuole, gli ospedali, i centri di salute sono solitamente progettati come “anti-luoghi”, dove vengono negati i bisogni di relazione e socialità di chi li frequenta. Si tratta quindi di immaginarli diversamente, in modo da venire incontro ai bisogni e alle aspettative delle persone.