Differenze tra le versioni di "Roberto Mezzina"
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− | Lo psichiatra Roberto Mezzina ha contribuito negli ultimi trent’anni all’esperienza di Trieste, diventando responsabile dal 1995 del Centro di Salute Mentale di Barcola, sulle 24 ore. Ha sviluppato molteplici collaborazioni internazionali in Europa, America, Australia, Asia in tema di organizzazione dei servizi, pratiche innovative, ricerca, formazione, contribuendo a fondare, con John Jenkins, l’International Mental Health Collaborating Network nel 1990. Dal 2010 è direttore del Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la ricerca e la formazione presso il Dipartimento di Salute Mentale di Trieste. | + | Lo psichiatra Roberto Mezzina ha contribuito negli ultimi trent’anni all’esperienza di Trieste, diventando responsabile dal 1995 del [[Centro di Salute Mentale di Barcola]], sulle 24 ore. Ha sviluppato molteplici collaborazioni internazionali in Europa, America, Australia, Asia in tema di organizzazione dei servizi, pratiche innovative, ricerca, formazione, contribuendo a fondare, con John Jenkins, l’International Mental Health Collaborating Network nel 1990. Dal 2010 è direttore del Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la ricerca e la formazione presso il [[Dipartimento di Salute Mentale di Trieste]]. |
− | Secondo le sue parole: “Sono un medico che non indossa un camice. C’è per questo una ragione ben precisa. Il camice era stato nei manicomi l’abito di scena di una psichiatria disumana, che si fingeva scienza per esercitare un potere che la società le aveva delegato. Il potere di controllare, rinchiudere gli esseri umani sofferenti che le venivano consegnati. La Legge 180 ha reso possibile il ritorno delle persone al diritto primigenio, quello di avere una vita degna di essere vissuta.” | + | Secondo le sue parole: “Sono un medico che non indossa un camice. C’è per questo una ragione ben precisa. Il camice era stato nei manicomi l’abito di scena di una psichiatria disumana, che si fingeva scienza per esercitare un potere che la società le aveva delegato. Il potere di controllare, rinchiudere gli esseri umani sofferenti che le venivano consegnati. La [[Legge 180]] ha reso possibile il ritorno delle persone al diritto primigenio, quello di avere una vita degna di essere vissuta.” |
Versione attuale delle 08:39, 6 ott 2022
Lo psichiatra Roberto Mezzina ha contribuito negli ultimi trent’anni all’esperienza di Trieste, diventando responsabile dal 1995 del Centro di Salute Mentale di Barcola, sulle 24 ore. Ha sviluppato molteplici collaborazioni internazionali in Europa, America, Australia, Asia in tema di organizzazione dei servizi, pratiche innovative, ricerca, formazione, contribuendo a fondare, con John Jenkins, l’International Mental Health Collaborating Network nel 1990. Dal 2010 è direttore del Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la ricerca e la formazione presso il Dipartimento di Salute Mentale di Trieste.
Secondo le sue parole: “Sono un medico che non indossa un camice. C’è per questo una ragione ben precisa. Il camice era stato nei manicomi l’abito di scena di una psichiatria disumana, che si fingeva scienza per esercitare un potere che la società le aveva delegato. Il potere di controllare, rinchiudere gli esseri umani sofferenti che le venivano consegnati. La Legge 180 ha reso possibile il ritorno delle persone al diritto primigenio, quello di avere una vita degna di essere vissuta.”