Differenze tra le versioni di "Asilo"

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Il concetto di “asilo” viene elaborato dal sociologo canadese Erving Goffman nel libro “Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell’esclusione e della violenza” (in italiano Einaudi, 2010).
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Il concetto di “asilo” viene elaborato dal sociologo canadese Erving Goffman nel libro “Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell’esclusione e della violenza” ( versione in italiano: Einaudi, 2010).
A partire dall’età moderna, 1600 circa, sorgono in tutta Europa dei luoghi deputati ad internare i pericolosi e i malati di mente. Secondo Goffman essi non sono dei luoghi di custodia e recupero, ma istituzioni totali governate dalla violenza anziché dalla legge.
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Per far ciò Goffman si serve di strumenti sia storici sia sociologici, ricostruendo anche la storia di quelle che sono state alcune vicende personali degli internati.
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A partire dall’età moderna, dopo la metà del 1600 circa, sorgono in tutta Europa dei luoghi deputati ad internare le persone considerate devianti, tra cui le persone che hanno commesso crimini e i malati di mente. Secondo Goffman essi non sono dei luoghi di custodia e recupero, ma istituzioni totali governate dalla violenza, anziché dalla legge, e finalizzate esclusivamente al controllo dei corpi.
«Un’istituzione totale può essere definita come il luogo di resistenza e di lavoro di gruppi di persone che – tagliate fuori dalla società per un considerevole periodo di tempo – si trovano a dividere una situazione comune, trascorrendo parte della loro vita in un regime chiuso e formalmente amministrato. Prenderemo come esempio esplicativo le prigioni nella misura in cui il loro carattere piú tipico è riscontrabile anche in istituzioni i cui membri non hanno violato alcuna legge. Questo libro tratta il problema delle istituzioni sociali in generale, e degli ospedali psichiatrici in particolare, con lo scopo precipuo di mettere a fuoco il mondo dell’internato». Cosí scrive Goffman in apertura di Asylums. Egli realizza una descrizione impressionante di «ciò che realmente succede» in un’istituzione totale, al di là delle retoriche scientifiche, terapeutiche o morali con cui chi detiene il potere nell’istituzione giustifica le degradazioni degli esseri umani che solitamente avvengono.
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Nel clima sociale e intellettuale degli anni '50 e '60, l'opinione pubblica stava iniziando a sfidare l'approccio tradizionale alla salute mentale. La psichiatria istituzionale stava subendo una profonda revisione, e "Asylums" è emerso in questo contesto come un contributo fondamentale alla critica delle strutture esistenti. Goffman non è solo un osservatore esterno; ha trascorso del tempo all'interno di vari asili psichiatrici per ottenere una comprensione diretta della vita quotidiana dei pazienti e degli operatori. Nel panorama della sociologia e della psicologia, pochi testi sono stati in grado di gettare una luce così puntuale sulla natura dell'istituzionalizzazione e della salute mentale come questo testo. Pubblicato per la prima volta nel 1961, questo libro dai tratti rivoluzionari ha fornito un'analisi pionieristica del funzionamento degli asili psichiatrici e delle dinamiche interpersonali che si sviluppano all'interno di tali istituzioni. Attraverso una lente critica, Goffman guida il lettore nel cuore delle esperienze dei pazienti e degli operatori degli asili, svelando i meccanismi di potere, controllo e identità che viziano irreversibilmente questi luoghi.
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Uno dei concetti centrali di "Asylums" è la nozione di "istituzione totale". Goffman descrive gli asili come luoghi dove le barriere tra vita pubblica e privata si sfumano, e dove le persone vengono sottoposte a un intenso controllo e supervisione. La struttura stessa dell'istituzione determina la routine e l'identità dei suoi abitanti, spingendoli a conformarsi a ruoli e comportamenti predeterminati. La metafora dell’ “istituzione totale" evidenzia l'isolamento e la deprivazione di autonomia che spesso caratterizzano la vita in tali ambienti e che sottraggono non solo la libertà di espressione delle persone, ma soprattutto le loro caratteristiche identitarie.  
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Goffman all’interno del libro esplora anche il concetto di "stigma" e la sua influenza sulla formazione dell'identità dei pazienti. Egli sostiene che gli individui all'interno degli asili sono spesso etichettati e definiti dalle loro malattie mentali, riducendoli a meri "schizofrenici" o "maniaco-depressivi". Questa etichettatura clinica, afferente all’esclusivo mondo della diagnostica, può avere effetti duraturi sulla percezione di sé e sulla capacità e possibilità di reintegrarsi all’interno della società una volta usciti dalla struttura istituzionale. Goffman sfida apertamente la società con l’obiettivo di spingerla in un’osservazione attenta del reale, oltre l'etichetta socialmente attribuita e a considerare l'individuo nella sua interezza.
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Un'altra analisi affascinante di Goffman riguarda la "drammaturgia" che si svolge negli asili. Egli sottolinea come pazienti e operatori si impegnino in una sorta di performance sociale, seguendo script e ruoli predefiniti. Ad esempio, gli operatori possono assumere il ruolo di "dottori" che detengono il potere decisionale, mentre i pazienti devono sottomettersi alle loro istruzioni. Questo gioco di ruoli contribuisce a mantenere l'ordine all'interno dell'istituzione, ma può anche perpetuare dinamiche disfunzionali.
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"Asylums" ha avuto un impatto duraturo sulle discipline della sociologia, della psicologia e della salute mentale. Ha spinto gli studiosi a interrogare il concetto stesso di istituzionalizzazione e ha aperto la strada a una maggiore attenzione alle questioni di potere, controllo e identità all'interno delle strutture sanitarie. Il libro ha anche alimentato il movimento per la riforma della salute mentale, contribuendo a un cambiamento significativo nelle pratiche di trattamento e nell'approccio alla cura dei pazienti.

Versione attuale delle 10:52, 23 ott 2023

Il concetto di “asilo” viene elaborato dal sociologo canadese Erving Goffman nel libro “Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell’esclusione e della violenza” ( versione in italiano: Einaudi, 2010).

A partire dall’età moderna, dopo la metà del 1600 circa, sorgono in tutta Europa dei luoghi deputati ad internare le persone considerate devianti, tra cui le persone che hanno commesso crimini e i malati di mente. Secondo Goffman essi non sono dei luoghi di custodia e recupero, ma istituzioni totali governate dalla violenza, anziché dalla legge, e finalizzate esclusivamente al controllo dei corpi.

Nel clima sociale e intellettuale degli anni '50 e '60, l'opinione pubblica stava iniziando a sfidare l'approccio tradizionale alla salute mentale. La psichiatria istituzionale stava subendo una profonda revisione, e "Asylums" è emerso in questo contesto come un contributo fondamentale alla critica delle strutture esistenti. Goffman non è solo un osservatore esterno; ha trascorso del tempo all'interno di vari asili psichiatrici per ottenere una comprensione diretta della vita quotidiana dei pazienti e degli operatori. Nel panorama della sociologia e della psicologia, pochi testi sono stati in grado di gettare una luce così puntuale sulla natura dell'istituzionalizzazione e della salute mentale come questo testo. Pubblicato per la prima volta nel 1961, questo libro dai tratti rivoluzionari ha fornito un'analisi pionieristica del funzionamento degli asili psichiatrici e delle dinamiche interpersonali che si sviluppano all'interno di tali istituzioni. Attraverso una lente critica, Goffman guida il lettore nel cuore delle esperienze dei pazienti e degli operatori degli asili, svelando i meccanismi di potere, controllo e identità che viziano irreversibilmente questi luoghi.

Uno dei concetti centrali di "Asylums" è la nozione di "istituzione totale". Goffman descrive gli asili come luoghi dove le barriere tra vita pubblica e privata si sfumano, e dove le persone vengono sottoposte a un intenso controllo e supervisione. La struttura stessa dell'istituzione determina la routine e l'identità dei suoi abitanti, spingendoli a conformarsi a ruoli e comportamenti predeterminati. La metafora dell’ “istituzione totale" evidenzia l'isolamento e la deprivazione di autonomia che spesso caratterizzano la vita in tali ambienti e che sottraggono non solo la libertà di espressione delle persone, ma soprattutto le loro caratteristiche identitarie.

Goffman all’interno del libro esplora anche il concetto di "stigma" e la sua influenza sulla formazione dell'identità dei pazienti. Egli sostiene che gli individui all'interno degli asili sono spesso etichettati e definiti dalle loro malattie mentali, riducendoli a meri "schizofrenici" o "maniaco-depressivi". Questa etichettatura clinica, afferente all’esclusivo mondo della diagnostica, può avere effetti duraturi sulla percezione di sé e sulla capacità e possibilità di reintegrarsi all’interno della società una volta usciti dalla struttura istituzionale. Goffman sfida apertamente la società con l’obiettivo di spingerla in un’osservazione attenta del reale, oltre l'etichetta socialmente attribuita e a considerare l'individuo nella sua interezza.

Un'altra analisi affascinante di Goffman riguarda la "drammaturgia" che si svolge negli asili. Egli sottolinea come pazienti e operatori si impegnino in una sorta di performance sociale, seguendo script e ruoli predefiniti. Ad esempio, gli operatori possono assumere il ruolo di "dottori" che detengono il potere decisionale, mentre i pazienti devono sottomettersi alle loro istruzioni. Questo gioco di ruoli contribuisce a mantenere l'ordine all'interno dell'istituzione, ma può anche perpetuare dinamiche disfunzionali.

"Asylums" ha avuto un impatto duraturo sulle discipline della sociologia, della psicologia e della salute mentale. Ha spinto gli studiosi a interrogare il concetto stesso di istituzionalizzazione e ha aperto la strada a una maggiore attenzione alle questioni di potere, controllo e identità all'interno delle strutture sanitarie. Il libro ha anche alimentato il movimento per la riforma della salute mentale, contribuendo a un cambiamento significativo nelle pratiche di trattamento e nell'approccio alla cura dei pazienti.