Differenze tra le versioni di "Cooperativa sociale"

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Le cooperative sociali gestiscono servizi socio-sanitari ed educativi, oppure attività di vario genere finalizzate all'inserimento nel mercato del lavoro di persone svantaggiate.
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Le cooperative sociali nascono a Trieste nel 1973 in seguito ad uno sciopero del personale dell’EX OPP di Trieste. La prima a prendere vita, nonché la più longeva, è la Cooperativa CLU. Le cooperative sociali gestiscono servizi socio-sanitari, amministrativi ed educativi, oppure ad attività di varia natura finalizzate all'inserimento nel mercato del lavoro di persone svantaggiate.
In Italia nascono a partire dalla seconda metà degli anni settanta del XX secolo in alcune aree del Nord (Emilia-Romagna e Lombardia soprattutto) e poi si sviluppano anche nel resto del Paese.
 
Lo sviluppo della cooperativa sociale come forma imprenditoriale è legato a una molteplicità di fattori. Da un lato gli enti pubblici col tempo hanno apprezzato l’esternalizzazione alle cooperative di molti servizi: sociali, sanitari, educativi. D'altro canto la società civile di oggi sempre più spesso si "auto organizza" (cittadini, gruppi informali, associazioni, ecc.) e nell’individuare potenziali aree di mercato fa sorgere cooperative sociali.
 
  
Le cooperative sociali attualmente nell’ordinamento italiano rispondono ai dettami dell'art. 45 della Costituzione della Repubblica Italiana.
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In Italia sono nate a partire dalla seconda metà degli anni settanta del XX secolo in alcune aree del settentrione (Emilia-Romagna e Lombardia soprattutto) e poi si sono sviluppate anche nel resto del Paese.
La legge 8 novembre 1991, n. 381 ("Disciplina delle cooperative sociali") introduce apposita disciplina riguardante le cooperative sociali, alla quale occorre fare riferimento per conoscere gli specifici obblighi e divieti ai quali queste cooperative sono sottoposte e che ne giustificano il particolare regime tributario.
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Ai sensi della legge del 1991, le cooperative sociali rientrano in una speciale categoria, caratterizzata dal fatto di “perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini” attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi (cooperative sociali di tipo A) o lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate (cooperative sociali di tipo B).
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Lo sviluppo della cooperativa sociale come forma imprenditoriale è legato a una molteplicità di fattori. Da un lato gli enti pubblici col tempo hanno apprezzato l’esternalizzazione alle cooperative di molti servizi. D'altro canto la società civile di oggi sempre più spesso si "auto organizza" (cittadini, gruppi informali, associazioni, ecc.) e nell’individuare potenziali aree di mercato fa sorgere cooperative sociali.
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Le cooperative sociali attualmente nell’ordinamento italiano rispondono alle linee desciplinate dell'articolo 45 della Costituzione della Repubblica Italiana. La legge 8 novembre 1991, n. 381 ("Disciplina delle cooperative sociali") introduce apposita disciplina riguardante le cooperative sociali, alla quale occorre fare riferimento per conoscere gli specifici obblighi e divieti ai quali queste cooperative sono sottoposte e che ne giustificano il particolare regime tributario.
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Ai sensi della legge del 1991 le cooperative sociali rientrano in una speciale categoria, caratterizzata dal fatto di “perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini” attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi (cooperative sociali di tipo A) o lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate (cooperative sociali di tipo B).

Versione attuale delle 09:48, 25 ott 2023

Le cooperative sociali nascono a Trieste nel 1973 in seguito ad uno sciopero del personale dell’EX OPP di Trieste. La prima a prendere vita, nonché la più longeva, è la Cooperativa CLU. Le cooperative sociali gestiscono servizi socio-sanitari, amministrativi ed educativi, oppure ad attività di varia natura finalizzate all'inserimento nel mercato del lavoro di persone svantaggiate.

In Italia sono nate a partire dalla seconda metà degli anni settanta del XX secolo in alcune aree del settentrione (Emilia-Romagna e Lombardia soprattutto) e poi si sono sviluppate anche nel resto del Paese.

Lo sviluppo della cooperativa sociale come forma imprenditoriale è legato a una molteplicità di fattori. Da un lato gli enti pubblici col tempo hanno apprezzato l’esternalizzazione alle cooperative di molti servizi. D'altro canto la società civile di oggi sempre più spesso si "auto organizza" (cittadini, gruppi informali, associazioni, ecc.) e nell’individuare potenziali aree di mercato fa sorgere cooperative sociali.

Le cooperative sociali attualmente nell’ordinamento italiano rispondono alle linee desciplinate dell'articolo 45 della Costituzione della Repubblica Italiana. La legge 8 novembre 1991, n. 381 ("Disciplina delle cooperative sociali") introduce apposita disciplina riguardante le cooperative sociali, alla quale occorre fare riferimento per conoscere gli specifici obblighi e divieti ai quali queste cooperative sono sottoposte e che ne giustificano il particolare regime tributario.

Ai sensi della legge del 1991 le cooperative sociali rientrano in una speciale categoria, caratterizzata dal fatto di “perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini” attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi (cooperative sociali di tipo A) o lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate (cooperative sociali di tipo B).