Differenze tra le versioni di "Mongolfiera in Piazza Unità d'Italia"
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Carnevale 1984. I centri di salute mentale sono ormai una realtà della città e la sfida è costruire un rapporto culturale con Trieste che porti a una maggiore sinergia nel lavoro di cura e per l'emancipazione delle persone. | Carnevale 1984. I centri di salute mentale sono ormai una realtà della città e la sfida è costruire un rapporto culturale con Trieste che porti a una maggiore sinergia nel lavoro di cura e per l'emancipazione delle persone. | ||
− | Giancarlo Carena, a quel tempo infermiere presso il | + | Giancarlo Carena, a quel tempo infermiere presso il [[Centro di Salute Mentale di Domio]], legge per caso su una rivista commerciale il trafiletto di un conterraneo, certo sig. Aimo, che organizza delle esibizioni della sua mongolfiera per il pubblico. Affascinato dall'idea, Carena riesce a invitare Aimo a Trieste, nello specifico nella centralissima piazza dell’Unità d’Italia, circondata con delle griglie in quanto a quel tempo veniva concessa poco facilmente. |
− | Anche | + | Anche Giovanna Del Giudice dal Centro di Salute Mentale di via della Guardia contribuisce al realizzarsi dell’evento. |
All’epoca il vicino confine jugoslavo non consentiva di volare sopra Trieste. In realtà il giorno dell’esibizione la presenza del vento di bora non permise ugualmente alla mongolfiera un vero e proprio volo e così l’esibizione consistette nell'elevare la mongolfiera a 10 m da terra legata ad essa da una corda. | All’epoca il vicino confine jugoslavo non consentiva di volare sopra Trieste. In realtà il giorno dell’esibizione la presenza del vento di bora non permise ugualmente alla mongolfiera un vero e proprio volo e così l’esibizione consistette nell'elevare la mongolfiera a 10 m da terra legata ad essa da una corda. | ||
L’iniziativa si rivelò un successo clamoroso. La Mongolfiera, nelle parole di Giancarlo Carena, "è sbatacchiata dalla bora contro i palazzi del potere". Piazza dell’Unità d’Italia è gremita di gente che fa a gara per salire sul pallone aerostatico. | L’iniziativa si rivelò un successo clamoroso. La Mongolfiera, nelle parole di Giancarlo Carena, "è sbatacchiata dalla bora contro i palazzi del potere". Piazza dell’Unità d’Italia è gremita di gente che fa a gara per salire sul pallone aerostatico. |
Versione delle 07:55, 3 ott 2022
Carnevale 1984. I centri di salute mentale sono ormai una realtà della città e la sfida è costruire un rapporto culturale con Trieste che porti a una maggiore sinergia nel lavoro di cura e per l'emancipazione delle persone. Giancarlo Carena, a quel tempo infermiere presso il Centro di Salute Mentale di Domio, legge per caso su una rivista commerciale il trafiletto di un conterraneo, certo sig. Aimo, che organizza delle esibizioni della sua mongolfiera per il pubblico. Affascinato dall'idea, Carena riesce a invitare Aimo a Trieste, nello specifico nella centralissima piazza dell’Unità d’Italia, circondata con delle griglie in quanto a quel tempo veniva concessa poco facilmente. Anche Giovanna Del Giudice dal Centro di Salute Mentale di via della Guardia contribuisce al realizzarsi dell’evento.
All’epoca il vicino confine jugoslavo non consentiva di volare sopra Trieste. In realtà il giorno dell’esibizione la presenza del vento di bora non permise ugualmente alla mongolfiera un vero e proprio volo e così l’esibizione consistette nell'elevare la mongolfiera a 10 m da terra legata ad essa da una corda. L’iniziativa si rivelò un successo clamoroso. La Mongolfiera, nelle parole di Giancarlo Carena, "è sbatacchiata dalla bora contro i palazzi del potere". Piazza dell’Unità d’Italia è gremita di gente che fa a gara per salire sul pallone aerostatico.